Si dice che le cose semplici possano essere le migliori ed anche in quest’occasione è stato così.
Un sabato mattina, metti insieme un gruppo di persone un po’ assonnate ed infreddolite, ma con l’entusiasmo e la consapevolezza di avere davanti a sé il piacere di una giornata con il gusto (nel vero senso della parola!!) della condivisione di uno scopo comune.
Dopo un paio d’ore di viaggio, già alle 9,30, sotto un po’ di nebbia, arriviamo a Barolo, in quel momento unici visitatori in pellegrinaggio in un umido mattino di febbraio. L’azienda Marchesi di Barolo ci accoglie con un suo incaricato che parte subito con il giro delle cantine, della balsamica barricaia (il legno delle botti emana un profumo davvero intrigante) ed il vecchio ufficio, ora utilizzato per l’esposizione delle vecchissime e preziose annate. Accomodati sui divanetti della zona degustazione, assaggiamo quindi il Langhe Nebbiolo 2017, un piacevole rosso biologico del brand Cascina Bruciata (acquisita nel 2015 dalla Marchesi di Barolo) ed il loro barolo base, anno 2014. Dopo qualche acquisto di rito, è ormai sopraggiunta l’ora di pranzo e la Cantina Marrone a La Morra, ci aspetta.
Denise e Paola ci ricevono con entusiasmo, raccontano del loro lavoro, mostrano la zona di affinamento (unica parte operativa della cantina rimasta nella sede storica in cui ci troviamo), la fantastica terrazza panoramica e ci fanno quindi accomodare nel salone da pranzo/degustazione che, dalla sua posizione privilegiata, domina tutto il paesaggio. Le enormi vetrate permettono uno splendido affaccio sulle colline degradanti (ora assolate), i preziosi filari che pettinano il terreno ed i borghi famosi nel mondo per essere la patria del famosissimo ‘vino dei re, re dei vini’, il ns. orgoglio nazionalista Barolo. Il gustoso pranzo con piatti tipici e casalinghi è accompagnato da vari vini, iniziando da un fragrante bianco Langhe doc Favorita 2017 – 100% favorita (vermentino) - per poi passare ad un Langhe doc Passione 2017 – 60% nebbiolo/40% barbera -, al Barolo Pichemej 2015 - la loro etichetta di punta - la barbera non filtrata La pantalera del 2015 e per chiudere, su un delizioso ‘bonet’ al taglio con amaretti sbriciolati, il Moscato d’Asti docg 2017 Solaris.
sold out
concluso
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