Una serata con Armando Castagno è una serata che resta impressa nel cuore e nella memoria, non solo perché Armando è un personaggio di profonda e vasta cultura oltre che oratore intrigante, ma perché è capace di far trasparire nelle sue presentazioni la passione e l’amore per ciò che fa. E’ un realizzatore di sogni e un cantautore di storie l’Armando: sentirlo parlare è facile, coinvolgente e divertente.
S’inizia con un’analisi di carattere generale: inquadramento della Borgogna nel contesto della Francia e quali sono le caratteristiche generali dei vini borgognoni.
L’analisi è dettagliata e precisa, tanto che anche chi non ha mai visitato la regione, non fa fatica a immaginarsela e capire come la tradizione, le scelte produttive, il rigore legislativo, ma anche la posizione geografica e la climatologia abbiano prodotto vini di un’eccellenza quasi unica.
Il resto della serata scorre come un film avvincente, una storia che Armando racconta facendo sentire protagonista tutta la platea; le diapositive scorrono alternando le particolarità della Borgogna e dei suoi terroir, la parcellizzazione dei vari vigneti, la differenziazione delle appelation tra Bourgogne, Village, Premier Cru e Gran Cru e Castagno sembra afferrare per mano ogni ascoltatore per condurlo in un viaggio fatto non solo di vigne e territori, ma anche di arte e cultura, storia e aneddoti, descrizioni particolareggiate di luoghi e personaggi.
Sarebbe sicuramente facile raccontare di zone e appelations famose, ma ecco che Castagno sorprende tutti con la scelta di illustrare zone meno famose e territori meno conosciuti, territori poco frequentati ma ancora ricchi di carica umana e di quell’humus culturale che tipicizza la Borgogna verace, territori che producono vini meno famosi ma non meno interessanti e soprattutto con un buon rapporto qualità/prezzo.
L’idea di trattare la Borgogna classica, la Cote d’Or, parlando di denominazioni meno famose si dimostra una triplice o quadruplice occasione di aggiornamento intelligente per varie ragioni: innanzitutto perché se ne parla poco non essendo nelle attenzioni dei grandi appassionati, poi perché i vini qui prodotti, spesso di grande qualità, sono reperibili sul mercato a prezzi non esorbitanti e infine perché sono vini intelligenti da cercare e conoscere.
E allora il racconto diventa visivo, un percorso dove si analizzano, per ogni zona non solo le caratteristiche e la classificazione dei vigneti, ma anche la storia e il paesaggio, scendendo persino nei particolari aneddotici e negli incontri umani che solo un grande frequentatore e conoscitore della zona è capace di fare e raccontare, permettendo a chi lo ascolta di capire e vivere il territorio proprio come se ci fosse stato.
E tra rimandi alla storia, alla storia dell’arte e alla geologia, si arriva al momento della degustazione con una carrellata di otto vini da altrettanti territori, dislocati lungo l’asse Nord sud delle colline Borgognone. Si parte dalla generica AOC Bourgogne Haute cotes de Nuits, per proseguite col Marsannay, il Fixin la zona di Pernad Vergeless, Baune, Saint Romain, Saint Aubin e finire col gran Cru di Ladoix Serrigny.