L'aggettivo “eroico” già dovrebbe far capire che non si tratta di un vigneto normale, comodo, raggiungibile, ma di un qualche cosa che fatica a vivere, che soffre, in una zona impervia, spesso sconosciuta, per colpa del terreno, del clima, della pendenza, della quota estrema.
Sono vigneti nascosti perché lontani, quasi irraggiungibili, coltivati da vignaioli appassionati e altrettanto eroici che hanno strappato alle rocce, alla montagna o al mare, piccoli appezzamenti di terra. Va detto che tale fatica, tale sudore per coltivare tali vigneti sono ben ripagati dalla qualità dei vini prodotti, anche se in piccole quantità, perché sono eccellenti. Sono storie di grande passione e amore quelle di questi vignaioli che producono queste eccellenze, ben diverse da certa viticoltura industriale pubblicizzata in televisione. Sono storie che oggi finalmente vanno protette, tutelate e aiutate.
Secondo la definizione del Cervim (il Centro di ricerche e valorizzazione della viticoltura di montagna), vini eroici sono quelli prodotti da vigne ubicate su terreni con pendenza superiore al 30%, oppure collocate ad un’altitudine media superiore ai 500 metri, o ancora distribuite su terrazze o gradoni o coltivate su piccole isole e vini da cultivar autoctone con preservazione della biodiversità.
39 sono le aree vitivinicole individuate dal Cervim che coinvolgono oltre 600.000 operatori per 150.000 aziende che a loro volta rappresentano il 3 – 4% della viticoltura mondiale.
Dove si trovano allora questi vigneti eroici (o storici) così speciali? I luoghi sono i più vari e in tutta Italia: dal Trentino-Alto Adige alla Sardegna, dalla Valle d’Aosta alla Valtellina, dall'isola di Pantelleria alla Costiera amalfitana, dalle Cinque Terre all’Etna. E ovviamente anche all'estero: pensiamo per esempio al vicino Vallese, appena al di là del passo del Sempione ma non solo: li trociamo in Portogallo nel Douro, Isole Azzorre, Isola di Madeira; in Spagna nelle Asturie e in Catalogna, Galizia, Isole Canarie, Paesi Baschi e Priorato; nel Principato di Andorra, in Francia nell’Auvergne Rhône-Alpes, Languedoc-Roussillon, Midi Pyrenées e Paca; in Germania in Renania Palatinato e Baden Württemberg; in Lussemburgo e Austria nella Wachau e in Styria; in Slovenia, Croazia, Grecia; a Cipro, in Libano, Armenia, Georgia e Kazakhistan.
Dunque vini Estremi, vini eroici, figli della fatica e della laboriosità dell'uomo, prodotti in zone geograficamente impervie, ma ad alta valenza paesaggistica e turistica, con uve talvolta coltivate in minuscoli fazzoletti di terra strappati alla montagna alle rocce, al mare. Per Scoprire l'influenza di questi terroir sul profilo aromatico e gustativo del vino e farceli conoscere e apprezzare, la delegazione di Genova ha organizzato una degustazione sui questi vini carichi di storia e di suggestioni, vini rari, guidata da un ospite d'eccezione: Alberto Levi, Miglior Sommelier Valle d'Aosta 2011, relatore dal 2012, che lavora con grande dedizione con il Cervim.