Dopo il successo di due anni fa della serata “Champagne e polpette”, il 2 dicembre scorso, presso il Salone delle Feste di Palazzo Imperiale, è stato riproposto l’interessante abbinamento bollicine e polpette, dove questa volta a farla da padrone sono stati i Crémant.
Sono state degustate cinque differenti tipologie di Crémant accompagnate da altrettante tipologie di “polpette”, preparate dalla Chef di Palazzo Imperiale, Antonella Lauro.
Antonio Del Giacco ha guidato i presenti alla scoperta di questa tipologia di vino, meno conosciuta e blasonata del connazionale Champagne, ma sempre più apprezzata sia per la qualità raggiunta negli ultimi decenni sia per il buon rapporto qualità prezzo.
Fino al 31 agosto 1994 venivano definiti col termine “Crémant” gli spumanti prodotti nella Comunità Europea, elaborati in modo da sviluppare meno anidride carbonica, con una pressione in bottiglia tra 3,5 e 4,5 bar. Da tale data l’utilizzo della terminologia “Crémant” è stata limitata ai soli spumanti metodo classico prodotti in Francia, al di fuori della regione dello Champagne, e in Lussemburgo in zone delimitate ai quali è stata conferita la classificazione di AOC. Tra il 1975 ed il 2014 in Francia sono state definite otto AOC, cinque delle quali degustate nel corso della serata. Da disciplinare l’affinamento su lieviti deve essere di almeno 9 mesi, mentre l’uscita in commercio deve avvenire dopo almeno 12 mesi dal “tirage”. Le diciture consentite sono “Blanc” e “Rosè”.
Prima di buttarsi nel “Tourbillon de passion” della degustazione, ecco presentata una panoramica delle otto AOC:
Crémant de Bourgogne: a base di Pinot Nero e Chardonnay soprattutto. La regione, dalle buone escursioni termiche, è confinante con lo Champagne, a cui si avvicina anche come terreni, di tipo argilloso-calcareo. Per lo Chadonnay si predilige il granito. Il disciplinare prevede, oltre alla semplice classificazione di “Crémant de Bourgogne”, che indica un periodo di affinamento sui lieviti di minimo 12 mesi, anche le specificazioni Eminent e Grand Eminent. La prima, a base pinot nero, chardonnay, aligoté e gamay, prevede una sosta sui lieviti di 24 mesi, mentre la seconda, da pinot nero e chardonnay (per i rosè 20% di gamay), affina sui lieviti per 36 mesi e può essere venduto dopo tre mesi dalla sboccatura. Il consorzio conta 430 produttori, alcuni dei quali sono usciti dallo stesso portando i mesi di affinamento a 24 e utilizzando anche il gamay.
La superficie di questa AOC è di 2000 ettari per una prodizione di circa 18 milioni di bottiglie.
Crémant d’Alsace: dal buon rapporto qualità/prezzo, rappresenta il 30% delle bollicine che si bevono in Francia. Questa zona è caratterizzata da un terreno scistoso, dove le radici riescono ad andare in profondità, dando vita a vini di grande mineralità e caratterizzati da eleganza e acidità.
Classificato come AOC dal 24 agosto 1976, il Crémant d’Alsace prevede un affinamento minimo sui lieviti di 12 mesi ed utilizza i vitigni Chardonnay, che apporta raffinatezza e leggerezza a questi vini, Riesling, che dona eleganze e nobiltà e il Pinot grigio, che conferisce ricchezza e corpo. Per i Crémant Rosè è consentito solo l’utilizzo del Pinot Nero.
La superficie di questa AOC è di 3000 ettari per una prodizione di circa 34 milioni di bottiglie.
Cremant de Bordeaux: AOC nata il 3 aprile 1990. Prevede un affinamento sui lieviti di 12 mesi e l’utilizzo per i vitigni a bacca rossa di Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, mentre per i bianchi di Sauvignon Blanc, Sémillon e Muscadelle il terreno è formato da ciottoli e ghiaia.
La superficie di questa AOC è di 910 ettari per una prodizione di circa 6,4 milioni di bottiglie.