Si riparte alla grande nella delegazione di La Spezia, con una degustazione on-line.
La ferma volontà di non arrendersi alle restrizioni della situazione contingente, aveva già dato vita nello scorso anno ad interessanti proposte: alcune felicemente realizzate, come la Degustazione alla cieca condotta a luglio da Marco Rezzano, altre purtroppo soltanto annunciate, come l’Approfondimento sulla Degustazione con Nicola Bonera , inizialmente previsto a ottobre e poi rinviato a data da destinarsi (speriamo a breve).
Questa volta è diverso. Si è trattato di una video-degustazione in streaming, utilizzando come piattaforma Google Meet. Tutti, in questo periodo Covid, abbiamo acquisito una certa dimestichezza con le metodologie informatiche di ultima generazione. L’idea è stata infatti subito apprezzata, facendo breccia nel cuore dei tanti amici che, condividendo la stessa passione enologica, hanno risposto positivamente.
La grande organizzazione capitanata da Laura Picardi ha reso tutto semplice e accessibile, ed anche per questo è stata una serata molto piacevole.
È stata la prima di un ciclo di video-degustazioni, che ci faranno conoscere e apprezzare vini della Guida AIS 2021 insigniti del TASTEVIN AIS. Una considerazione va fatta. Credo che, non avendo a disposizione grandi manifestazioni o eventi enologici al momento, ed essendo bloccati gli spostamenti interregionali e… (chi più ne ha più ne metta), si percepisca l’importanza di tali incontri, che ci permetteranno di fare un viaggio virtuale tra le eccellenze enologiche italiane.
Il primo appuntamento non poteva che dare spazio alla nostra Liguria e allo straordinario Pigato “Grand-Père” dell’Azienda Bio Vio di Albenga.
Iniziamo. La nostra delegata Laura Picardi introduce il collegamento con Caterina Vio, che ci racconta, con molta competenza e professionalità, come nasce il “Grand-Père”.
Le uve, 100% pigato, provenienti dalla regione Marixe, vengono vendemmiate dalla metà di ottobre. È una vendemmia tardiva. Le uve rimaste un mese in più sulla pianta sono molto mature e si usano sia nel "Bon in da Bon" che nel “Grand-Père”. Danno una bella sapidità al vino, dovuta al terreno marnoso ferruginoso e alla vicinanza con il mare. La vinificazione viene fatta riprendendo la tecnica antica, che veniva applicata ai vini bianchi e prevedeva la fermentazione a contatto con le bucce per circa una settimana, a T° controllata e con lieviti indigeni. Fa malolattica, che parte naturalmente. Il vino matura 10 mesi in tonneau di primo e secondo passaggio. Questo dà maggior equilibrio al vino. Viene imbottigliato l’anno successivo alla vendemmia. Resta 4 mesi in bottiglia ad affinare.
Abbiamo tutti il vino nel bicchiere e cominciano ad esserci le mani alzate per intervenire.
Il primo è Augusto Manfredi. “… bisogna assaggiare molto per capire qualcosa di macerati e sull’ ossidazione, che è la “bestia nera” di questi vini. Non bisogna accontentarsi … le variazioni del profilo aromatico dipendono dalle pratiche di cantina … come il retrogusto ammandorlato … conta il cervello di chi lavora oltre che l’uva…”
La discussione sui macerati prosegue con vari interventi.
Marco Rezzano conferma l’opinione di Augusto ”… non ci può essere un vino macerato con un grande risultato se non c’è rigore nei processi di vinificazione …” ricorda poi che ”… l’uva Pigato non viene mai vendemmiata prima della metà di settembre, ha una maturazione tardiva”.
Paolo Chang ribadisce “… alla fine conta quello che c’è nel bicchiere, … comanda il palato. I risultati sono collegati alle modalità della vinificazione … e tutto torna … la qualità prevale sempre … "Grand-Père" non è stata una creazione dettata da una tendenza, ma un ritorno alla vinificazione del nonno di Caterina…”
A questo punto Caterina interviene ricordando che “Grand-Père” venne prodotto la prima volta nel 2009 e poi fu messo in commercio dal 2012. Parlando di suo nonno Caterina si commuove (talis pater...) e dice “ …nel produrre questo Pigato c’è stata la ricerca di Aimone nel ricordo di suo padre… mio nonno…”. Emozione!
Arriviamo alla degustazione.
Interviene Yvonne Riccobaldi che, roteando il bicchiere, si esprime sul vino con una degustazione emozionale e dice”… il vino, nonostante sia un macerato, è molto pulito, didattico, ha una lucentezza incredibile, i profumi spaziano da un bel frutto maturo di pesca gialla, mango, ad una splendida macchia mediterranea; ci sono le erbe e la speziatura. Nel sorso c’è freschezza, sapidità, è ricco ma elegante. Ha struttura ed equilibrio. È un vino sincero, che porta il vitigno nel bicchiere…”
Siamo tutti d’accordo.
Ci guardiamo nello schermo del computer, del cellulare o della TV e ci osserviamo, ognuno intento a immergersi nella degustazione, ognuno col proprio bicchiere, e ci sentiamo appagati dall’avvolgenza, dalla bevibilità, dalla piacevole persistenza di questo prezioso Pigato, che ci ha affascinati con la sua veste dorata, i suoi profumi, il sorso importante, materico e nello stesso tempo snello.
Sulla scia delle emozioni… arriva Aimone, ospite super richiesto .
Racconta l’origine dei nomi dati ai suoi vini, il loro collegamento alla famiglia, al territorio. Hanno tutti la loro storia. “…come il "Grand-Père", che non è nato come vino da accompagnare il pasto, ma ti fa stare bene in compagnia…”
Come dargli torto? Ci ha fatto stare benissimo! La serata è stata da subito diretta da un filo conduttore fatto di passione ed emozione. Salutarci e rivederci (senza mascherina), seppure attraverso uno schermo, ci ha fatto sentire uniti, vicini… felici di ritrovarci davanti ad un bicchiere, come non succedeva da tempo. Condividere il piacere di degustare un vino così importante e speciale non ha fatto che dare voce all’emozione della serata. La voglia di ripeterla al più presto è emersa all’unanimità.
sold out
concluso